Metodo di valutazione Ocra

Le caratteristiche intrinseche del metodo sono sostanzialmente due:
bulletla possibilità di considerare il contributo dei principali fattori di rischio lavorativo già esposti nel paragrafo 3.1 (ripetitività, forza, postura, carenza di periodi di recupero, fattori complementari);
bulletla somiglianza con il metodo proposto dal NIOSH [64]per la valutazione dei rischi legati alle patologie del rachide nel caso di attività lavorative legate alla movimentazione manuale dei carichi. Tale metodo considera il peso dell'oggetto movimentato come "variabile caratterizzante", considerata come un elemento di riferimento in condizioni "ottimali". I fattori di rischio sopra menzionati agiscono su tale variabile diminuendone il valore.

Nel caso del metodo qui analizzato viene assunta come variabile caratterizzante la frequenza, che esprime il numero di azioni tecniche raccomandate in condizioni ottimali nell'unità di tempo. L'azione tecnica è già stata definita nel paragrafo 3.2 come "azione comportante attività meccanica che non deve essere necessariamente identificata con il singolo movimento articolare, ma con il complesso dei movimenti di uno o più segmenti corporei che consentono il compimento di una operazione elementare".


L'indice di esposizione OCRA viene definito come il rapporto tra il numero di azioni tecniche effettuate nell'ambito dei compiti ripetitivi esaminati ed il numero di azioni tecniche raccomandate :

 


Il valore di è facilmente desumibile dall'analisi del turno di lavoro, mentre il valore di viene ricavato dalla seguente equazione:

 


dove:

x è il compito ripetitivo considerato;

il fattore CF (Costante di frequenza) esprime il numero di azioni tecniche eseguibili in condizioni ideali (quando tutti gli altri fattori assumono valore unitario); esso è pari a 30 azioni/minuto;

fattore durata DC: durata effettiva del compito in cui vengono eseguiti movimenti ciclici.

Gli altri parametri rappresentano fattori dipendenti dalle modalità di svolgimento dell'attività lavorativa (frequenza delle azioni tecniche, aspetti posturali, ecc.) che possono assumere valori compresi tra 1 (condizioni migliori) e 0 (condizioni peggiori):

fattore forza FF: parametro ricavato, attraverso una tabella di conversione, da un numero adimensionale variabile tra 0 e 10 (scala di Borg) che descrive, in modo soggettivo, lo sforzo muscolare applicato;

fattore postura FP: valore calcolato in funzione delle posture assunte dai vari distretti degli arti superiori durante lo svolgimento del compito. L'analisi della postura viene effettuata per mezzo della scheda riportata in figura 5.2.3.a.

fattore elementi complementari FC: parametro legato ad una serie di elementi caratteristici del compito;

fattore carenza di periodi di recupero FR: valore ricavato, tramite apposita tabella, dal numero di ore lavorative caratterizzate da una carenza di adeguati periodi di recupero.

Valori dell'indice di esposizione inferiori ad 1 rendono conto di attività lavorative che non comportano rischi, per gli addetti, di sviluppare nel tempo patologie muscolo-scheletriche a carico degli arti superiori, mentre valori superiori riflettono situazioni di rischio concreto.
Nella realtà si adotta un metodo prudenziale di classificazione delle attività, in funzione dei valori assunti dall'indice di esposizione. Vengono individuate tre fasce (tabella 5.2.3.a):

bulletI.E. < 0,75 (area verde): l'attività lavorativa non comporta alcun rischio per quanto riguarda le patologie muscolo-scheletriche degli arti superiori;
bulletI.E. compreso tra 0,75 e 4 (area gialla): l'attività lavorativa in esame comporta una probabile, anche se non rilevante, esposizione a rischio per gli addetti. E' necessario introdurre interventi di sorveglianza medica per i lavoratori;
bulletI.E. > 4 (area rossa): l'attività lavorativa comporta situazioni di rischio tanto maggiori quanto più alto risulta il valore assunto dall'indice. Sono necessari interventi di sorveglianza medica per gli addetti ed una riprogettazione del ciclo lavorativo in esame.

L'applicazione del protocollo in esame prevede, come più volte detto, l'acquisizione di immagini video ed il loro attento esame, sia a velocità normale che rallentata. In questa fase possono essere valutati:

bulletla durata media del ciclo;
bulletil numero di azioni nell'ambito di un ciclo;
bulleti parametri descrittivi della postura assunta dai vari segmenti degli arti superiori.


 

 


Figura 5.2.3.a. Scheda utilizzata per il calcolo del punteggio relativo alla postura [66].



Le osservazioni effettuate sul luogo di lavoro permettono poi l'analisi del rapporto tra tempi attivi (periodi in cui vengono svolti compiti ripetitivi) e tempi di recupero (pause e intervalli di tempo in cui vengono svolti compiti non ripetitivi).

 

VALORI ASSUNTI DALL'INDICE

ENTITÀ DEL RISCHIO

I.E. < 0,75 ASSENZA DI RISCHIO
0,75 < I.E. < 4 RISCHIO DUBBIO O POSSIBILE
I.E. > 4 RISCHIO ELEVATO


 

 

Tabella 5.2.3.a. Classificazione delle attività in funzione del valore assunto dall'indice di esposizione.



Per l'acquisizione degli elementi utili per il calcolo dell'indice di esposizione ci si avvale della scheda riportata nelle figure 5.2.3.b e 5.2.3.c, da compilare per ogni arto, che si compone di due sezioni.
Nella prima vengono riassunti:

bulletle caratteristiche principali dei compiti non ripetitivi;
bulletla durata complessiva delle pause effettuate nel turno;
bulletla successione temporale delle pause e dei compiti lavorativi;
bulletl'esistenza di eventuali ore, nell'ambito del turno, con carenza di periodi di recupero.

La seconda parte è preposta al calcolo dell'indice e comprende le tabelle che permettono di valutare i vari fattori che prendono parte alla determinazione del numero di azioni raccomandate nel turno (forza, postura, elementi complementari, carenza di periodi di recupero).
Nella pratica, per ciascun compito ripetitivo devono essere effettuate le seguenti operazioni:
la costante di frequenza (variabile caratterizzante) viene moltiplicata per il fattore forza, ricavato dal valore descrittivo (scala di Borg) per mezzo di una tabella di conversione. Il valore così ottenuto viene a sua volta moltiplicato per il fattore postura, ottenuto da una griglia di conversione a partire dal valore ricavato dalla figura 5.2.3.b. A tal proposito, tra i valori relativi ai vari segmenti corporei, viene scelto il più penalizzante, ossia quello a cui corrisponde il valore più basso. Viene successivamente effettuata la moltiplicazione del valore ottenuto per il fattore ottenuto dal valore descrittivo relativo agli elementi complementari.
Il risultato di questa serie di operazioni deve essere moltiplicato per la durata (espressa in minuti) di ciascun compito.
La sommatoria dei valori derivati da quest'ultimo passaggio viene quindi moltiplicata per il fattore che rende conto del numero di ore senza adeguato recupero, ricavato dalla tabella riportata nella seconda parte della scheda di valutazione. Si ottiene così il numero di azioni raccomandate totali nell'ambito dell'intero turno di lavoro, che costituisce il denominatore della frazione che esprime l'indice di esposizione. Ricavando, attraverso la prima parte della scheda di valutazione, il numero di azioni (riferite a compiti ripetitivi) svolte durante il turno, si ottiene l'indice di esposizione OCRA.

 


Figura 5.2.3.b. Scheda utilizzata per il calcolo dell'OCRA Index (prima parte) [66].



Figura 5.2.3.c. Scheda utilizzata per il calcolo dell'OCRA Index (seconda parte) [66].

 

 

Valutazione del rischio Movimenti ripetitivi Scelta dei modelli Valutazione con metodo rula

Metodo di analisi movimenti ripetitivi Valutazione tramite indici Check list
    Metodo di valutazione Ocra