Valutazione dell'esposizione movimenti ripetitivi   - Metodi di analisi

Per quanto oggi sia spesso citata come una delle problematiche emergenti nel campo dell'igiene industriale, la descrizione del rischio legato allo svolgimento di attività lavorative caratterizzate da movimenti ripetitivi degli arti superiori trova già riferimenti nell'opera di Bernardo Ramazzini che, nel XVIII secolo, descrisse la patologia del "crampo dello scrivano".
Dal punto di vista medico eccezionali progressi sono stati fatti sull'accertamento diagnostico sia clinico che strumentale. Parallelamente sono stati portati avanti numerosi studi biomeccanici volti alla caratterizzazione dei fattori di rischio responsabili dell'esposizione lavorativa, anche sull'onda dell'incremento delle denunce dei casi di queste patologie.
In letteratura sono attualmente disponibili numerose procedure di modellizzazione del gesto ripetitivo, ognuna delle quali tenta di quantificare, sia pure con diverse concezioni metodologiche, il contributo dei singoli fattori al rischio: accanto alle cosiddette "liste di controllo" (CHECK-LIST), organizzate in forma di questionari a struttura più o meno complessa, utili ad inquadrare rapidamente le postazioni di lavoro (o le fasi lavorative) più a rischio, ritroviamo protocolli di analisi più complessi che tentano di definire un indice di sintesi derivato dall'integrazione delle informazioni di natura organizzativa, con i dati di natura biomeccanica finalizzati ad una ricostruzione più fedele possibile del gesto tecnico preso in esame.
Ad oggi comunque non esiste ancora un modello generale di analisi in grado di fornire una procedura universalmente valida per la quantificazione integrata e sintetica del rischio di traumi associati a movimenti ripetuti. Riportiamo di seguito i modelli più rappresentativi dei vari approcci che si sono avuti per lo studio della valutazione del rischio.

 

 


 

STRAIN INDEX

Lo Strain Index (S.I.) è stato proposto dagli autori [59] come metodologia semiquantitativa di analisi delle attività lavorative. La metodologia prevede la misura o stima di sei variabili lavorative (intensità dello sforzo, durata dello forzo per ciclo, numero di azioni al minuto, postura del polso, velocità di esecuzione, durata del compito nel turno), l'assegnazione a ciascuna di esse di una valutazione su scala ordinale secondo i dati di esposizione e il calcolo finale dell'indice mediante il prodotto di fattori moltiplicativi attribuiti a ciascuna delle sei variabili. Gli studi condotti indicano, per lo S.I., una capacità discriminante tra lavori associati all'insorgere di disturbi muscoloscheletrici e non.
In particolare è stato assunto il valore 5 come separazione tra lavori sicuri e lavori rischiosi.


RULA (Rapid Upper Limb Assessment)
Consiste in un metodo d'indagine [54] sviluppato per l'analisi ergonomica nei luoghi di lavoro che prende in considerazione le sollecitazioni del distretto anatomico superiore. Tale metodologia è stata utilizzata nell'attuazione dei requisiti minimi di sicurezza per la salute dei lavoratori conformi alla direttiva CEE 90/270 e alle UK guidelines on the prevention of work-related upper limb disorders.
Questo strumento è di facile e rapida applicazione e non richiede apparecchiature e/o strumenti per l'analisi delle posture del collo, tronco, ed arti superiori, delle funzioni muscolari e delle sollecitazioni esterne a cui il corpo è sottoposto.
Tale metodo si basa sull'uso di un sistema di codifica di una serie di possibili azioni effettuate dal lavoratore per ottenere una stima delle misure preventive da attuare per la riduzione del rischio di un danno fisico provocato da forti sollecitazioni sull'operatore.
L'importanza del metodo risiede nella capacità di determinare le posture incongrue causate da sforzi statici ma prolungati nel tempo che, se trascurati, porterebbero ad una sottostima del rischio.
A determinate posizioni assunte dal collo, dagli arti superiori dal tronco e dagli arti inferiori si assegnano determinati valori per ogni distretto, valori che possono essere incrementati per particolari condizioni di forza muscolare e postura. Si giunge così ad assegnare un punteggio finale che è compreso tra 1 e 7 ed alla sua classificazione in quattro cosiddetti "livelli di azione". Per maggiori dettagli sul metodo RULA si rimanda al paragrafo 5.2.1.

 

 

ERGONOMIC STRESS INDEX

Il metodo fornisce un indice basato sulla elevata frequenza di ripetizione del movimento [43], l'applicazione di forze eccessive ed il mantenimento di posture costrette ed ha come finalità la valutazione degli interventi ergonomici da effettuarsi. In particolare, i valori assegnati ai fattori di rischio, sono classificati secondo la metodologia NIOSH in AL (Action Limit) e MPL (Maximum Permissible Limit) secondo cinque livelli. La frequenza ad esempio viene espressa come numero di movimenti effettuati da una articolazione nel corso di un turno lavorativo e poi classificata sulla base di dati epidemiologici da "molto bassa" a "molto alta". Il calcolo dell'indice consente anche di valutare l'effetto interattivo dei tre fattori. L'indice può variare da 7 a 215. Nel calcolo dell'indice mediante questa metodologia i diversi fattori di rischio assumono lo stesso peso.

 

OWAS

Il metodo analizza le posture lavorative mediante l'osservazione e la registrazione di informazioni relative ad esse e ai carichi sulla base delle pause nelle attività [51]. I dati raccolti necessitano di una successiva standardizzazione e le attività sono classificate in quattro categorie di azione a seconda del grado di severità degli effetti indotti.
 

 

 

CTD INDEX

È un metodo unico nel suo genere in quanto fornisce un valore finale che rappresenta l'incidenza attesa di patologie muscoloscheletriche agli arti superiori ogni 200.000 ore lavorate [83]. Esso utilizza dati quantitativi sulla frequenza di movimento della mano e le forze applicate al fine di ottenere un fattore di frequenza funzione dello sforzo agente sui muscoli e i tendini del polso. Altri fattori implicati nel calcolo dipendono dalla postura degli arti superiori, della spalla, del collo ed del tronco.
 

OCRA INDEX (Occupational Ripetitive Actions)


Rappresenta un indice sintetico di esposizione a movimenti ripetuti degli arti superiori proposto dagli autori per la valutazione dei fattori di rischio lavorativo che determinano le patologie muscolo-scheletriche [66]. La proposta, derivata da principi fisiologici, biomeccanici ed epidemiologici, ricalca concettualmente la procedura suggerita dal NIOSH per il calcolo del Lifting Index nell'attività di movimentazione manuale dei carichi. L'indice sintetico OCRA risulta dal rapporto tra il numero giornaliero di azioni effettivamente svolte con gli arti superiori in compiti ciclici ed il corrispondente numero di azioni raccomandate, calcolate sulla base di una procedura di analisi specifica. Queste ultime sono calcolate sulla base di una costante (30 azioni/minuto) rappresentativa di condizioni ottimali che in presenza di elementi peggiorativi (forza, postura, periodi di recupero, fattori complementari) subisce un decremento mediante appositi coefficienti correttivi. L'indice di esposizione consente di apprezzare in maniera sintetica i diversi fattori di rischio fornendo intervalli di valori (aree di colore) che corrispondono ad altrettanti livelli di azione.
Per maggiori dettagli sul metodo OCRA si rimanda al paragrafo 5.2.3.


CHECK-LIST (Dipartimento di Traumatologia e Medicina del Lavoro di Milano)
Consiste in un modello d'analisi sintetico che fornisce una valutazione preliminare del rischio per mansioni lavorative caratterizzate da compiti ripetitivi [29]. L'utilità della check list nelle indagini ergonomiche risiede nella rapida valutazione del rischio (pre-stima) sia dei luoghi di lavoro (postazioni) sia delle attività lavorative (mansioni) fornendo i risultati in quattro fasce di rischio.
La metodologia prevede l'individuazione di valori numerici preassegnati (crescenti in funzione della crescita del rischio) per ciascuno dei quattro principali fattori (tempi di recupero, frequenza, forza e postura) e per i fattori complementari (vibrazioni, compressioni, uso di guanti ecc.). La somma dei valori parziali ottenuti produce un'entità numerica, per ogni compito lavorativo, che consente la stima del livello di rischio.
Studi comparativi condotti tra questo metodo ed il precedente permettono di poter verificare la relativa corrispondenza tra i risultati ottenuti tra check list e OCRA index attraverso una tabella di conversione dei punteggi.
Per maggiori dettagli su questo metodo si rimanda al paragrafo 5.2.2.


Altre metodologie
In letteratura sono riportate numerose metodologie di valutazione del rischio [50] derivante da gesti ripetitivi e posture incongrue. Tra le altre si cita un questionario di due pagine elaborato dal Centro di Ergonomia dell'Università del Michigan (USA) al fine di determinare la presenza di fattori di rischio ergonomico correlabili allo sviluppo di malattie muscolo-scheletriche da sforzi ripetuti agli arti superiori. Tale questionario prende in considerazione, per ciascuna mano, la ripetitività del gesto, le azioni meccaniche, la forza esercitata, la postura e gli utensili usati.

 

 

Valutazione del rischio Movimenti ripetitivi Scelta dei modelli Valutazione con metodo rula

Metodo di analisi movimenti ripetitivi Valutazione tramite indici Check list
    Metodo di valutazione Ocra