Sono tra le aziende nominate nel concorso del sole 24 ore Votatemi!!

http://premiowww.ilsole24ore.com/scheda.php?site_id=100822&category_id=&searched_words=

 

Ospedali e Prevenzione incendi
di Valerio Cammarata

 tratto da www.edilio.it

Edilio l'amico con cui fare progetti

 

Tra le diverse tipologie espresse dall’architettura dei Servizi per la collettività, l’edilizia sanitaria e la affine disciplina denominata tecnica ospedaliera costituiscono senz’altro particolari ambiti connotati dalla peculiare identità teorico-normativa e costruttivo-applicativa.

La pratica attuazione di azioni volte alla produzione e alla gestione di manufatti edilizi adibiti ad attività sanitaria si fonda sul notevole apporto nozionistico derivante dall’insieme dei contributi multidisciplinari declinati dall’architettura, dall’ingegneria, dall’igiene ecc.
In atto in Italia vi è un diversificato e frammentato corpus legislativo di settore e non esiste una legge quadro o un testo unico che tracci in maniera specifica ed organica indicazioni operative e tecnico-costruttive per le strutture ospedaliere e per i servizi sanitari territoriali. Negli ultimi dieci anni è, però, cresciuto l’interesse del legislatore verso una razionalizzazione della pletora normativa. Ciò ha determinato la promulgazione di alcune leggi diventate fondamentali per gli amministratori e per i tecnici che si occupano della sanità pubblica e privata.
Il D.P.R. del 14 gennaio 1997 riguardante i “…requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi minimi per l’esercizio delle attività sanitarie”, può a buon titolo essere considerata una legge di riferimento per le prescrizioni enunciate, senza le quali non è più consentito praticare alcuna attività accreditata che non sia fondata su principi di sicurezza e qualità.
In ambito più propriamente tecnico-Impiantistico anche il Comitato elettrotecnico italiano, sensibile al rinnovato interesse verso la sicurezza nella Sanità, nel settembre 2000 ha emesso l’apposita norma 64-8 Sezione 710, che ha lo specifico campo di applicazione per i “locali adibiti ad uso medico”.
La legge numero 46 del 1990 aveva già sancito l’indispensabilità della messa in atto e dell’osservanza delle norme CEI per potere ottenere parametri certi di sicurezza.
L’altro ambito considerato fondamentale per l’affermazione della sicurezza nei luoghi preposti alla salvaguardia della salute umana riguarda le misure e gli accorgimenti antincendio.
Su tale materia non è permesso trascurare alcun accorgimento sia per le caratteristiche peculiari del contesto edilizio che per le difficoltà di evacuazione dei pazienti ricoverati, particolarmente indifesi dato il vulnerabile stato psicologico e la ridotta efficienza fisica.
Il 18 settembre 2002 è stato appositamente emanato dal Ministero dell’Interno il decreto recante il titolo Prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l’esercizio delle strutture sanitarie pubbliche e private (ndr a proposito si rimanda a PONTE n. 11/2002).
La legge si ripromette pertanto di dare ulteriore risalto ad una delicata tipologia architettonica destinata a fruitori particolari, tracciando le soluzioni per attuare una più consapevole cultura della protezione contro i rischi ed i pericoli derivanti dall’evento incendio.
Il decreto è strutturato in 4 Titoli nei quali sono puntualmente esposte diverse indicazioni distributive ed impiantistiche dei locali sanitari, la cui classificazione si ricollega coerentemente al D.P.R. 14-1-1997.
 

 

 


Le strutture sanitarie sono suddivise nei tre diversi tipi
• ospedaliero
• ambulatoriale
• residenziale

ognuno in funzione della tipologia di prestazioni erogate.

Volendo, quindi, fornire una generale conoscenza delle principali prescrizioni previste dal D.M., di seguito si riportano in forma schematica le parti salienti.

Decereto Ministero dell'Interno 18/9/2002
(Prevenzione incendi strutture sanitarie pubbliche e private)
DPR 14 gennaio 1997 a) Strutture per attività sanitarie con ricovero Ospedaliero a ciclo continuativo e/o diurno acuto
Nuova costruzione
TITOLO II

Esistenti
TITOLO III
 

b) Strutture per attività sanitarie in regime Residenziale a ciclo continuativo e/o diurno post-acuto;
c) Strutture per attività sanitarie con prestazioni di assistenza specialistica e diagnostica in regime Ambulatoriale
- uguale o minore a 25 P.L. prestazioni diurne ospedaliere o residenziali
- uguale o minore a 25 P.L. prestazioni continuative residenziali
 
Esistenti e/o nuova costruzione
TITOLO IV

Per le strutture esistenti occorrono 5 anni per adeguarsi.
Classificazione aree:
Tipo A: impianti e locali tecnologici (Locali caldaia, gruppi elettrogeni, impianto di climatizzazione, impianto gas medicali, garages ecc.)
Tipo B: aree a rischio specifico accessibili al solo personale dipendente (Laboratorio analisi, Radiologia, Radioterapia, Lavanderia, Sterilizzazioni, Inceneritori R.S.O. ecc.)
Tipo C: aree ambulatoriali senza ricovero
Tipo D: aree ospedaliere, residenziali e speciali (T.I., S.O., Rianimazioni, Isolamento, ecc)
Tipo E: spazi non propriamente sanitari ma pertinenti strutture sanitarie (Uffici, Convitti professionali, Sale attesa ecc.)

Ubicazione
In edifici isolati o in porzioni di edifici non comunicanti con attività non pertinenti o eventualmente comunicanti con attività pertinenti tramite filtri a prova di fumo uguale o maggiore di REI 90.
 

Caratteristiche costruttive
• Strutture
REI 90 edificio altezza uguale o minore a 24 metri; REI 120 edificio altezza uguale o maggiore a 24 metri; REI 120 piani interrati.

• Reazione al fuoco materiali
classe 0 non combustibile; classe 1, 2, 3, 4 e 5 in relazione alla partecipazione dei materiali alla combustione.

• Compartimentazione
aree tipo C uguale o minore a 1.500 metri quadrati; aree tipo D uguale o minore a 1.000 metri quadrati.

• Locali
– nessuno a quota > - 10 metri dal piano d’uscita dell’edificio;
– a quota tra – 7,5 metri e -10 metri con impianto di spegnimento automatico; degenze non ai piani interrati; laboratorio analisi ed apparecchiature alte energie anche ai piani interrati ma con presenza di filtri a prova di fumo.

• Scale
REI 90 edificio altezza uguale o minore a 24 metri; REI 120 edificio altezza uguale o maggiore a 24 metri; REI 120 piani interrati; a prova di fumo per aree di tipo D; le rampe devono essere rettilinee, con gradini di numero non inferiore a 3 e non superiore a 15 e con presenza di aperture d’aerazione esterna nei pianerottoli o, in assenza, in sommità (uguale o maggiore a 1 metri quadrati).

• Impianti elevatori
REI 90 edificio altezza uguale o minore a 24 metri; REI 120 edificio altezza uguale o maggiore a 24 metri; REI 120 nei piani interrati, solo nelle aree di tipo D con montalettighe utilizzabile antincendio dotato di doppia alimentazione elettrica, citofono in cabina collegato al locale macchine, ai pianerottoli e al centro emergenze; il vano corsa e il locale macchina vanno distinti da altri elevatori non antincendio.

Affollamento massimo
aree tipo B – le persone presenti più il 20 per cento
aree tipo C - 0,1 persone/metri quadrati.
aree tipo D - 3 persone a posto/letto (ospedali), 2 persone/P.L. (strutture residenziali).

• Esodo
nelle aree di tipo D ogni piano deve essere suddiviso in almeno 2 compartimenti.

• Vie d’uscita
< 40 metri per luoghi sicuri
< 30 metri per la scala protetta
altezza uguale o maggiore di 2 metri, larghezza uguale o maggiore a 1,20 metri
nelle aree di tipo D i pianerottoli delle scale devono avere larghezza uguale o maggiore a 2 metri e devono essere almeno 2 per ogni piano.

• Porte
apertura nel verso dell’esodo, su area piana profonda quanto le porte.

Aree tipo B (a rischio specifico)
Nei filtri a prova di fumo vi devono essere intercettazioni manuali dell’impianto elettrico, dell’impianto dei gas medicali e dell’impianto di climatizzazione.

• Aree di tipo A
I Gas medicali devono avere per ogni compartimento le reti di distribuzione secondaria derivate dalla rete di distribuzione primaria, il quadro di blocco d’area per l’eventuale intercettazione manuale va posizionato esternamente al compartimento ed i cavedi devono essere ventilati.
I Gas combustibili sono con condutture principali di distribuzione a vista esterne.
Gli Impianti di climatizzazione con le U.T.A. e i gruppi frigoriferi vanno collocati in appositi locali REI 60 con accesso dall’esterno; le condotte aerauliche, di materiale metallico classe 0 di reazione al fuoco, non devono attraversare i vani scala e ascensori e vanno dotate di serrande tagliafuoco comandate da sonde di rilevazione fumo poste all’interno dei canali stessi.

Impianti elettrici
Realizzati ai sensi delle leggi numero 186/1968 e numero 46/1990, vanno provvisti di alimentazione di sicurezza automatica con tempo d’intervento 0,5 secondi per gli impianti di rilevazione allarme e di illuminazione e con tempo d’intervento di 15 secondi per gli impianti elevatori antincendio, gli impianti idrici antincendio e gli impianti di diffusione sonora e gli altoparlanti.

L’alimentazione di sicurezza deve avere 2 ore di autonomia per
• l’illuminazione di sicurezza
• gli impianti elevatori antincendio
• gli impianti idrici antincendio
• gli impianti di diffusione sonora e altoparlante.

Deve avere 30 minuti di autonomia per gli impianti di rilevazione e allarme.
Le lampade di sicurezza con autonomia uguale o maggiore a 2 ore devono garantire un illuminamento uguale o maggiore a 5 lux.
Il quadro elettrico generale e quello di piano sono da collocare in posizione accessibile e protetta.

Mezzi e impianti di estinzione incendi

• Estintori:
ubicati lungo le vie d’esodo e gli accessi, ogni 100 metri quadrati e a distanza d’uso uguale o minore a 30 metri, con carica da 6 chilogrammi.

• Reti naspi e idranti
uguale o minore a 100 P.L. / impianti naspi con Diametro Nominale da 25 millimetri.
uguale o minore a 300 P.L. / impianti idranti DN 45
> 300 P.L. / impianti idranti esterni DN 70.
Il computo dei P.L. va riferito ad ogni padiglione/ corpo di fabbrica.
I Naspi DN 25 devono avere portata di 60 lt./min.; gli idranti DN 45 portata120 lt./min. e gli idranti esterni DN 70 portata 300 lt./min. a 4 bar di pressione.
L’autonomia degli impianti idrici antincendio va resa efficace per almeno 60 minuti.
L’alimentazione idrica della rete antincendio deve essere riservata esclusivamente a tale uso.

Impianto di rilevazione, segnalazione e allarme

• I segnalatori d’allarme incendio a pulsante manuale vanno ubicati in prossimità delle uscite;
• l’impianto di rilevazione e segnalazione automatica incendi e quelli di segnalazioni ottico-acustiche automatiche vanno posti nei corridoi e nel locale preposto alla gestione delle emergenze;
• i rilevatori presenti nelle degenze e in locali poco frequentati o non sorvegliati devono essere collegati a dispositivi ottici collocati nei corridoi.

Segnaletica di sicurezza

D.Leg.vo numero 493 del 14/8/1996.

Organizzazione e gestione sicurezza antincendio
Secondo quanto indicato dal Decr. M.I. 10/3/1998, il piano di emergenza va tenuto aggiornato perché in esso sono esposte sia le azioni che deve svolgere il personale addetto alla salvaguardia dei degenti, degli utenti e dei visitatori che le procedure d’esodo da adottare in caso di pericolo.

Informazione e formazione del personale

Istruzione di sicurezza
Vanno poste in ogni piano ed in ogni locale del piano, corredate anche di planimetrie.

 

Tratto da Ponte, L'informazione Essenziale di Tecnica e Legislazione per Costruire, n.4 aprile 2003, Dei, Tipografia del Genio Civile, Roma.

 

home page: www.zenomoretti.com

Policy pagina

Nella pagina ci sono collegamenti verso pagine di utilità completamente gratuite. Nella pagina ci sono pubblicità scelte a seconda della pagina in cui devono comparire (scelte per lo più da Google). Se vedete una pubblicità che Vi interessa e fate un click sopra non Vi costa nulla ma visto che il sito sponsor mi riconosce un bonus Vi posso dire solo Grazie

     

Indice Sicurezza sul lavoro Impianto antincendio VERIFICHE PERIODICHE PREVENTIVE SU IMPIANTI DI ESTINZIONI INCENDI
Estintori Posizionamento estintore Verifiche periodiche minime sugli impianti di illuminazione di sicurezza
Impianti antincendio ospedali Case di riposo CALCOLO DELLA LARGHEZZA DELLE SCALE VERIFICHE PERIODICHE PREVENTIVE SU RIVELAZIONE FUMI E SISTEMI DI ALLARME
    VERIFICHE PERIODICHE PREVENTIVE SU PORTE TAGLIAFUOCO

Altre utility del sito:

Risorse on line gratis Free

Guarda la televisione da internet

Indice Giornali da tutto il mondo

Ricerca coordinate bancarie