Decreto
Legislativo n. 345 del 4 agosto 1999 |
Attuazione della direttiva 94/33/CE
relativa alla protezione dei giovani sul lavoro.
(pubblicato su : Gazzetta Ufficiale Italiana n° 237
del 8/10/1999)
Art. 1. Art. 2. Art. 3. Art. 4. Art. 5. Art. 6. Art. 7. Art. 8.
Art. 9. Art. 10. Art. 11. Art. 12. Art. 13. Art. 14. Art. 15. Art. 16.
TESTO
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Visti gli articoli 76 e 87 della Costituzione;
Vista la direttiva 94/33/CE del Consiglio, del 22 giugno 1994, relativa alla
protezione dei giovani sul lavoro;
Vista la legge 24 aprile 1998, n. 128, recante "Disposizioni per
l'adempimento di obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia alle
Comunita' europee" (legge comunitaria 1995-1997) ed in particolare
l'articolo 50 che fissa i criteri di delega al Governo per il recepimento della
direttiva 94/33/CE;
Vista la legge 17 ottobre 1967, n. 977, recante "Tutela del lavoro dei
fanciulli e degli adolescenti" e successive modifiche e integrazioni;
Visto il decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, e successive
modifiche ed integrazioni, recante "Attuazione delle direttive 89/391/CEE,
89/654/CEE, 89/655/CEE, 89/656/CEE, 90/269/CEE, 90/270/CEE, 90/394/CEE e
90/679/CEE riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei
lavoratori sul luogo di lavoro;
Visto il decreto legislativo 25 novembre 1996, n. 645, recante
"Recepimento della direttiva 92/85/CEE concernente il miglioramento della sicurezza
e della salute sul lavoro delle lavoratrici gestanti, puerpere e in periodo di
allattamento";
Vista la legge 20 gennaio 1999, n. 9, recante "Disposizioni urgenti
per l'elevamento dell'obbligo di istruzione";
Vista la preliminare deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata
nella riunione del 21 maggio 1999;
Sentita la conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e
le province autonome;
Acquisiti i pareri delle competenti commissioni permanenti della Camera dei
deputati e del Senato della Repubblica;
Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri adottata nella riunione
del 29 luglio 1999;
Sulla proposta del Ministro per le politiche comunitarie e del Ministro del
lavoro e della previdenza sociale, di concerto con i Ministri della sanita',
della pubblica istruzione, per i beni e le attivita' culturali, dell'industria,
del commercio e dell'artigianato, degli affari esteri, di grazia e giustizia,
del tesoro, del bilancio e della programmazione economica, per la solidarieta'
sociale, per la funzione pubblica e per le pari opportunita';
Emana
il seguente decreto legislativo:
1. Il presente decreto reca modifiche e
integrazioni alla legge 17 ottobre 1967, n. 977, al fine di adeguarla ai
principi e alle prescrizioni della direttiva 94/33/CE del Consiglio, del 22
giugno 1994.
2. Per quanto non diversamente stabilito dal
presente decreto si applicano le disposizioni del decreto legislativo 19
settembre 1994, n. 626, e successive modifiche.
1. Nel titolo e nelle disposizioni recate dalla
legge 17 ottobre 1967, n. 977, la parola "fanciullo" e' sostituita
dalla seguente: "bambino".
2. In tutto il testo della legge n. 977 del 1967
le parole "Ispettorato provinciale del lavoro" sono sostituite dalle
seguenti: "Direzione provinciale del lavoro.".
1. L'articolo 1 della legge 17 ottobre 1967, n. 977, e' sostituito dal
seguente:
“Art. 1.
1. La presente legge si applica ai
minori dei diciotto anni, di seguito indicati ''minori'', che hanno un contratto
o un rapporto di lavoro, anche speciale, disciplinato dalle norme vigenti.
2. Ai fini della presente legge si intende per:
a) bambino: il minore che non ha ancora compiuto
15 anni di eta' o che e' ancora soggetto all'obbligo scolastico;
b) adolescente: il minore di eta' compresa tra i
15 e i 18 anni di eta' e che non e' piu' soggetto all'obbligo scolastico;
c) orario di lavoro: qualsiasi
periodo in cui il minore e' al lavoro, a disposizione del datore di lavoro e
nell'esercizio della sua attivita' o delle sue funzioni;
d) periodo di riposo: qualsiasi periodo che non
rientra nell'orario di lavoro.”
1. L'articolo 2 della legge 17 ottobre 1967, n. 977, e' sostituito dal
seguente:
“Art. 2.
1. Le norme della presente legge
non si applicano agli adolescenti addetti a lavori occasionali o di breve
durata concernenti:
a) servizi domestici prestati in ambito familiare;
b) prestazioni di lavoro non nocivo, ne'
pregiudizievole, ne' pericoloso, nelle imprese a conduzione familiare;
2. Alle lavoratrici minori
gestanti, puerpere o in allattamento si applicano le disposizioni del decreto
legislativo 25 novembre 1996, n. 645, ove assicurino un trattamento piu'
favorevole di quello previsto dalla presente legge.
3. Per gli adolescenti occupati a
bordo delle navi sono fatte salve le specifiche disposizioni legislative o
regolamentari in materia di sorveglianza sanitaria, lavoro notturno e riposo
settimanale.”
1. L'articolo 3 della legge 17 ottobre 1967, n. 977, e' sostituito dal
seguente:
“Art. 3.
1. L'eta' minima per l'ammissione
al lavoro e' fissata al momento in cui il minore ha concluso il periodo di
istruzione obbligatoria e comunque non puo' essere inferiore ai 15 anni
compiuti.”
1. L'articolo 4 della legge 17 ottobre 1967, n. 977, e' sostituito dal
seguente:
“Art. 4.
1. E' vietato adibire al lavoro i bambini, salvo
quanto disposto dal comma 2.
2. La direzione provinciale del
lavoro puo' autorizzare, previo assenso scritto dei titolari della potesta'
genitoriale, l'impiego dei minori in attivita' lavorative di carattere
culturale, artistico, sportivo o pubblicitario e nel settore dello spettacolo,
purche' si tratti di attivita' che non pregiudicano la sicurezza, l'integrita'
psicofisica e lo sviluppo del minore, la frequenza scolastica o la
partecipazione a programmi di orientamento o di formazione professionale.
3. Al rilascio dell'autorizzazione
si applicano le disposizioni del decreto del Presidente della Repubblica 20
aprile 1994, n. 365.”
1. L'articolo 6 della legge 17 ottobre 1967, n. 977, e' sostituito dal
seguente:
“Art. 6.
1. E' vietato adibire gli adolescenti alle
lavorazioni, ai processi e ai lavori indicati nell'allegato I.
2. In deroga al divieto di cui al
comma 1, le lavorazioni, i processi e i lavori indicati nell'allegato I possono
essere svolti dagli adolescenti per motivi didattici o di formazione
professionale e per il tempo necessario alla formazione stessa, purche' siano
svolti sotto la sorveglianza di formatori competenti anche in materia di
prevenzione e di protezione e nel rispetto di tutte le condizioni di sicurezza
e di salute previste dalla vigente legislazione.
3. Fatta eccezione per gli istituti
di istruzione e di formazione professionale, l'attivita' di formazione di cui
al comma 2 deve essere preventivamente autorizzata dalla direzione provinciale
del lavoro.
4. Per i lavori comportanti
esposizione a radiazioni ionizzanti si applicano le disposizioni di cui al
decreto legislativo 17 marzo 1995, n. 230.
5. L'allegato I e' adeguato al
progresso tecnico e all'evoluzione della normativa comunitaria con decreto del
Ministro del lavoro e della previdenza sociale, di concerto con il Ministro
della sanita'.”
1. L'articolo 7 della legge 17 ottobre 1967, n. 977, e' sostituito dal
seguente:
“Art. 7.
1. Il datore di lavoro, prima di
adibire i minori al lavoro e a ogni modifica rilevante delle condizioni di
lavoro, effettua la valutazione dei rischi prevista dall'articolo 4 del decreto
legislativo 19 settembre 1994, n. 626, con particolare riguardo a:
a) sviluppo non ancora completo,
mancanza di esperienza e di consapevolezza nei riguardi dei rischi lavorativi,
esistenti o possibili, in relazione all'eta';
b) attrezzature e sistemazione del luogo e del
posto di lavoro;
c) natura, grado e durata di esposizione agli
agenti chimici, biologici e fisici;
d) movimentazione manuale dei carichi;
e) sistemazione, scelta,
utilizzazione e manipolazione delle attrezzature di lavoro, specificatamente di
agenti, macchine, apparecchi e strumenti;
f) pianificazione dei processi di
lavoro e dello svolgimento del lavoro e della loro interazione
sull'organizzazione generale del lavoro;
g) situazione della formazione e dell'informazione
dei minori.
2. Nei riguardi dei minori, le
informazioni di cui all'articolo 21 del decreto legislativo n. 626 del 1994
sono fornite anche ai titolari della potesta' genitoriale.”
1. L'articolo 8 della legge 17 ottobre 1967, n. 977, e' sostituito dal
seguente:
“Art. 8.
1. I bambini nei casi di cui
all'articolo 4, comma 2, e gli adolescenti, possono essere ammessi al lavoro
purche' siano riconosciuti idonei all'attivita' lavorativa cui saranno adibiti
a seguito di visita medica.
2. L'idoneita' dei minori indicati
al comma 1 all'attivita' lavorativa cui sono addetti deve essere accertata
mediante visite periodiche da effettuare ad intervalli non superiori ad un
anno.
3. Le visite mediche di cui al
presente articolo sono effettuate, a cura e spese del datore di lavoro, presso
l'azienda unita' sanitaria locale territorialmente competente.
4. L'esito delle visite mediche di cui ai commi 1
e 2 deve essere comprovato da apposito certificato.
5. Qualora il medico ritenga che un
adolescente non sia idoneo a tutti o ad alcuni dei lavori di cui all'articolo
6, comma 2, deve specificare nel certificato i lavori ai quali lo stesso non
puo' essere adibito.
6. Il giudizio sull'idoneita' o
sull'inidoneita' parziale o temporanea o totale del minore al lavoro deve
essere comunicato per iscritto al datore di lavoro, al lavoratore e ai titolari
della potesta' genitoriale. Questi ultimi hanno facolta' di richiedere copia
della documentazione sanitaria.
7. I minori che, a seguito di
visita medica, risultano non idonei ad un determinato lavoro non possono essere
ulteriormente adibiti allo stesso.
8. Agli adolescenti adibiti alle
attivita' lavorative soggette alle norme sulla sorveglianza sanitaria dei
lavoratori di cui al titolo I, capo IV, del decreto legislativo n. 626 del
1994, non si applicano le disposizioni dei commi precedenti.”
1. L'articolo 15 della legge 17 ottobre 1967, n. 977, e' sostituito dal
seguente:
“Art. 15.
1. E' vietato adibire i minori al lavoro notturno,
salvo quanto disposto dall'articolo 17.
2. Con il termine ''notte'' si
intende un periodo di almeno 12 ore consecutive comprendente l'intervallo tra
le ore 22 e le ore 6, o tra le ore 23 e le ore 7. Tali periodi possono essere
interrotti nei casi di attivita' caratterizzate da periodi di lavoro frazionati
o di breve durata nella giornata.”
1. L'articolo 17 della legge 17 ottobre 1967, n. 977, e' sostituito dal
seguente:
“Art. 17
1. In deroga a quanto stabilito dall'articolo
15, la prestazione lavorativa del minore impiegato nelle attivita' di cui
all'articolo 4, comma 2, puo' protrarsi non oltre le ore 24. In tale caso il
minore deve godere, a prestazione compiuta, di un periodo di riposo di almeno
14 ore consecutive.
2. Gli adolescenti che hanno
compiuto 16 anni possono essere, eccezionalmente e per il tempo strettamente
necessario, adibiti al lavoro notturno quando si verifica un caso di forza
maggiore che ostacola il funzionamento dell'azienda, purche' tale lavoro sia
temporaneo e non ammetta ritardi, non siano disponibili lavoratori adulti e
siano concessi periodi equivalenti di riposo compensativo entro tre settimane.
Il datore di lavoro deve dare immediata comunicazione alla direzione
provinciale del lavoro indicando i nominativi dei lavoratori, le condizioni
costituenti la forza maggiore, le ore di lavoro.”
1. All'articolo 19, primo e secondo comma, della
legge 17 ottobre 1967, n. 977, le parole "I fanciulli e" sono
soppresse.
1. All'articolo 22 della legge 17 ottobre 1967, n. 977, il secondo e il
terzo comma sono sostituiti dai seguenti:
“Art. 22.
Ai minori deve essere assicurato un periodo di
riposo settimanale di almeno due giorni, se possibile consecutivi, e
comprendente la domenica. Per comprovate ragioni di ordine tecnico e
organizzativo, il periodo minimo di riposo puo' essere ridotto, ma non puo'
comunque essere inferiore a 36 ore consecutive. Tali periodi possono essere
interrotti nei casi di attivita' caratterizzate da periodi di lavoro frazionati
o di breve durata nella giornata.
Ai minori impiegati in attivita' lavorative di
carattere culturale, artistico, sportivo o pubblicitario o nel settore dello
spettacolo, nonche', con esclusivo riferimento agli adolescenti, nei settori
turistico, alberghiero o della ristorazione, il riposo settimanale puo' essere
concesso anche in un giorno diverso dalla domenica.”
1. L'articolo 26 della legge 17 ottobre 1967, n. 977, e' sostituito dal
seguente:
“Art. 26.
1. L'inosservanza delle disposizioni contenute negli articoli 4, comma 1; 6, comma 1; 8, comma 7, e' punita con l'arresto fino a sei mesi.
2. L'inosservanza delle
disposizioni contenute negli articoli 3; 6, comma 2; 7, comma 2; 8, commi 1, 2,
4, 5; 15, comma 1; 17, comma 1; 18; 21; 22 e' punita con l'arresto non
superiore a sei mesi o con l'ammenda fino a lire dieci milioni.
3. L'inosservanza delle
disposizioni contenute negli articoli 8, comma 6; 17, comma 2; 19; 20, primo e
secondo comma e' punita con la sanzione amministrativa pecuniaria da lire un
milione a lire cinque milioni.
4. Chiunque adibisce al lavoro i
minori nei casi previsti dall'articolo 4, comma 2, senza l'autorizzazione della
direzione provinciale del lavoro, e' punito con la sanzione amministrativa fino
a lire cinque milioni.
5. Chiunque adibisce al lavoro gli
adolescenti nei casi previsti dall'articolo 6, comma 3, senza l'autorizzazione
della direzione provinciale del lavoro, e' punito con la sanzione
amministrativa fino a lire cinque milioni.
6. Le sanzioni previste per
l'inosservanza delle disposizioni di cui agli articoli 3; 4, comma 1; 6, comma
1, si applicano in misura non inferiore alla meta' del massimo a chi, rivestito
di autorita' o incaricato della vigilanza sopra un minore, ne consente l'avvio
al lavoro in violazione delle disposizioni contenute nei medesimi articoli.
7. L'autorita' competente a
ricevere il rapporto con le violazioni amministrative previste dal presente
articolo e ad emettere l'ordinanzaingiunzione e' la direzione provinciale del
lavoro.
8. Alle contravvenzioni di cui al
comma 2 si applicano le disposizioni del capo II del decreto legislativo 19
dicembre 1994, n. 758.”
1. Alla legge 17 ottobre 1967, n. 977, e' aggiunto il seguente allegato:
“ALLEGATO I
I. Lavorazioni che espongono ai seguenti agenti:
1. Agenti fisici:
a) atmosfera a pressione superiore
a quella naturale, ad esempio in contenitori sotto pressione, immersione
sottomarina, fermo restando le disposizioni di cui al decreto del Presidente
della Repubblica 20 marzo 1956, n. 321;
b) rumori con esposizione superiore
al valore previsto dall'art. 42, comma 1, del decreto legislativo 15 agosto
1991, n. 277.
2. Agenti biologici:
a) agenti biologici dei gruppi 3 e 4, ai sensi del
titolo VIII del decreto legislativo n. 626 del 1994 e di quelli geneticamente
modificati del gruppo II di cui ai decreti legislativi 3 marzo 1993, n. 91 e n.
92.
3. Agenti chimici:
a) sostanze e preparati
classificati tossici (T), molto tossici (T+), corrosivi (C), esplosivi (E) o
estremamente infiammabili (F+) ai sensi del decreto legislativo 3 febbraio
1997, n. 52, e successive modificazioni e integrazioni e del decreto
legislativo 16 luglio 1998, n. 285;
b) sostanze e preparati
classificati nocivi (Xn) ai sensi dei decreti legislativi di cui al punto 3 a)
e comportanti uno o piu' rischi descritti dalle seguenti frasi:
1) pericolo di effetti irreversibili molto gravi
(R39);
2) possibilita' di effetti irreversibili (R40);
3) puo' provocare sensibilizzazione mediante
inalazione (R42);
4) puo' provocare sensibilizzazione per contatto
con la pelle (R43);
5) puo' provocare alterazioni genetiche ereditarie
(R46);
6) pericolo di gravi danni per la salute in caso
di esposizione prolungata (R48);
7) puo' ridurre la fertilita' (R60);
8) puo' danneggiare i bambini non ancora nati
(R61);
c) sostanze e preparati classificati irritanti
(Xi) e comportanti uno o piu' rischi descritti dalle seguenti frasi:
1) puo' provocare sensibilizzazione mediante
inalazione (R42);
2) puo' provocare sensibilizzazione per contatto
con la pelle (R43);
d) sostanze e preparati di cui al titolo VII del
decreto legislativo n. 626 del 1994;
e) piombo e composti;
f) amianto.
II. Processi e lavori:
1) Processi e lavori di cui all'allegato VIII del
decreto legislativo n. 626 del 1994.
2) Lavori di fabbricazione e di
manipolazione di dispositivi, ordigni ed oggetti diversi contenenti esplosivi,
fermo restando le disposizioni di cui al decreto del Presidente della
Repubblica 19 marzo 1956, n. 302.
3) Lavori in serragli contenenti animali feroci o
velenosi nonche' condotta e governo di tori e stalloni.
4) Lavori di mattatoio.
5) Lavori comportanti la
manipolazione di apparecchiature di produzione, di immagazzinamento o di
impiego di gas compressi, liquidi o in soluzione.
6) Lavori su tini, bacini, serbatoi, damigiane o
bombole contenenti agenti chimici di cui al punto I.3.
7) Lavori edili di demolizione, allestimento e
smontaggio delle armature esterne ed interne delle costruzioni.
8) Lavori comportanti rischi
elettrici da alta tensione come definita dall'art. 268 del decreto del
Presidente della Repubblica 27 aprile 1955, n. 547.
9) Lavori il cui ritmo e' determinato dalla
macchina e che sono pagati a cottimo.
10) Esercizio dei forni a
temperatura superiore a 500 C come ad esempio quelli per la produzione di
ghisa, ferroleghe, ferro o acciaio; operazioni di demolizione, ricostruzione e
riparazione degli stessi; lavoro ai laminatoi.
11) Lavorazioni nelle fonderie.
12) Processi elettrolitici.
13) Produzione di gomma sintetica; lavorazione
della gomma naturale e sintetica.
14) Produzione dei metalli ferrosi e non ferrosi e
loro leghe.
15) Produzione e lavorazione dello zolfo.
16) Lavorazioni di escavazione,
comprese le operazioni di estirpazione del materiale, di collocamento e
smontaggio delle armature, di conduzione e manovra dei mezzi meccanici, di
taglio dei massi.
17) Lavorazioni in gallerie, cave, miniere,
torbiere e industria estrattiva in genere.
18) Lavorazione meccanica dei minerali
e delle rocce, limitatamente alle fasi di taglio, frantumazione,
polverizzazione, vagliatura a secco dei prodotti polverulenti.
19) Lavorazione dei tabacchi.
20) Lavori di costruzione,
trasformazione, riparazione, manutenzione e demolizione delle navi, esclusi i
lavori di officina eseguiti nei reparti a terra.
21) Produzione di calce ventilata.
22) Lavorazioni che espongono a rischio
silicotigeno.
23) Manovra degli apparecchi di sollevamento a
trazione meccanica, ad eccezione di ascensori e montacarichi.
24) Lavori in pozzi, cisterne ed ambienti
assimilabili.
25) Lavori nei magazzini frigoriferi.
26) Lavorazione, produzione e manipolazione
comportanti esposizione a prodotti farmaceutici.
27) Condotta dei veicoli di
trasporto e di macchine operatrici semoventi con propulsione meccanica nonche'
lavori di pulizia e di servizio dei motori e degli organi di trasmissione che
sono in moto.
28) Operazioni di metallizzazione a spruzzo.
29) Legaggio ed abbattimento degli alberi.
30) Pulizia di camini e focolai negli impianti di
combustione.
31) Apertura, battitura, cardatura e pulitura
delle fibre tessili, del crine vegetale ed animale, delle piume e dei peli.
32) Produzione e lavorazione di fibre minerali e
artificiali.
33) Cernita e trituramento degli stracci e della
carta usata.
34) Lavori con impieghi di martelli
pneumatici, mole ad albero flessibile e altri strumenti vibranti; uso di
pistole fissachiodi.
35) Produzione di polveri metalliche.
36) Saldatura e taglio dei metalli con arco
elettrico o con fiamma ossidrica o ossiacetilenica.
37) Lavori nelle macellerie che comportano l'uso
di utensili taglienti, seghe e macchine per tritare.”
1. Sono abrogati:
a) gli articoli 5, 9, 10, 11, 12, 13, 14 e 16, della legge 17 ottobre 1967,
n. 977;
b) il decreto del Presidente della Repubblica 4 gennaio 1971, n. 36;
c) il decreto del Presidente della Repubblica 20 gennaio 1976, n.432.
Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sara' inserito nella
Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. E' fatto
obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.
____________________